Grissini
dose per 10
500 gr di farina 00 “forza media”
220/250 ml di acqua tiepida
40 gr olio evo
5 gr di lievito di birra
5 gr malto
10 gr sale
Esecuzione:
Impastare tutti gli ingredienti.
Lasciare lievitare 50 minuti l’impasto oleato.
Tagliare il filone a strisce del peso di 20 gr, stirare o arrotolare, lasciare riposare qualche minuto, riprendere il grissino, stirare e mettere su teglie forate.
Infornare subito i grissini appena stirati, a 190° C circa per 12 min. e poi a 80°C per 15min.
Didascalia
Il grissino torinese risale al 1675, quando il dottore di Vittorio Amedeo II di Savoia consigliò al suo paziente, di mangiare un tipo di pane secco, perchè non riusciva a digerire la mollica del pane, così diede indicazioni Antonio Bruero il fornaio di Lanzo Torinese di creare un pane senza mollica, questa particolare forma di pane secco, digeribile e conservabile a lungo, ha avuto molto successo in tutto il mondo. Il re sabaudo Carlo Felice amava gustarli e sgranocchiarli anche a Teatro e Napoleone istituì persino un servizio di corriera Torino-Parigi dedicato prevalentemente al trasporto di questi grissini friabili che chiamava “les petits bâtons de Turin”. La più antica forma di grissino è il “robatà” che, nel dialetto piemontese, significa caduto o rotolato, di una lunghezza di 40-80 cm di forma arrotolata. Una seconda categoria di grissino è quella “stirata”, dove la pasta viene allungata tenendola dai lembi per la lunghezza delle braccia, che diventano più friabili e fragranti. Esistono grissini con più gusti, con origano, sesamo, cumino e anche al pomodoro o alle olive.



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