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LA MIA CUCINA

Gnocchi di patate integrali alla sorrentina

Dosi per: 10

1 kg gnocchi di patate “800 gr patate lesse schiacciate, 200 gr di farina integrale, 10 gr di sale , 20 ml olio exstravergine d’oliva, 2 gr di pepe macinato, 5 gr noce moscata”.
1,5 l salsa di pomodoro
500 gr mozzarella di bufala “tagliata a pezzettoni”
10 n° foglie di basilico
200 gr formaggio grana grattugiato

Esecuzione:

Mescolare gli ingredienti per fare gli gnocchi di patate, formare gli gnocchi e avviare una precottura in acqua.
Raffreddare gli gnocchi in acqua fredda e olio di semi.
Nella bastardella mescolare gli gnocchi con 500 ml di salsa pomodoro, grana e basilico.
Predisporre nel fondo dei tegamini di terracotta la salsa di pomodoro, versare gli gnocchi e la mozzarella.
Completare con sugo di pomodoro e olio.
Infornare a 180°C per 30 minuti, per i 20 minuti coperti con carta stagnola e gli ultimi 10 minuti senza carta stagnola.
Lasciare riposare 10 minuti e servire a tavola.

Vino:

Cantina Meloni: Jaccia è un è un vino rosso a Denominazione di Origine Controllata, Monica di Sardegna ottenuto da uve Monica in purezza.

Note:

Hanno origini molto antiche, che risalgono al XVI secolo, periodo in cui ebbe inizio l’importazione delle patate dall’America. Ai sorrentini si deve l’invenzione di questa gustosa ricetta, preparata con pomodoro, mozzarella, basilico fresco.
Presso la corte sforzesca, in occasione dei banchetti di nozze e/o dei festeggiamenti per le vittorie militari, erano conosciuti sotto il nome di”zanzarelli”. La preparazione era abbastanza diversa da quella odierna: si usava la mollica di pane, le mandorle tritate, il latte ed il cacio lodigiano. Spesso, all’impasto, venivano aggiunti spinaci in modo da cambiarne il colore ed il sapore ed in questo modo il brodo in cui venivano cotti diventava dorato.
Nel Seicento erano chiamati “malfatti”: la ricetta prevedeva l’utilizzo dell’acqua, delle uova e della farina invece delle mandorle e del pane.
A Roma, secondo la tradizione, venivano cucinati di giovedì: un detto popolare diceva così: “Giovedì gnocchi, Venerdi pesce (o anche “ceci e baccalà”), Sabato Trippa”. Al Sud invece, soprattutto in Campania, venivano preparati di domenica. Dal 1880 in poi quasi tutte le varianti degli gnocchi scomparvero, ad accezione di quelli di patate, che venivano preparati in tutte le regioni d’Italia.

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