Garganelli ubriachi con funghi e pomodorino del sulcis
Dosi per: 10
800 gr pasta fresca garganelli bicolori
100 ml olio evo
400 gr funghi crema o champignon
10 gr zeste limone “grattugiate”
300 gr pomodorini del sulcis “tagliati in quattro parti”
80 ml brandy o vodka
200 gr pecorino “grattugiato”
20 gr basilico “tagliato a filangè”
20 gr aglio
5 gr pepe macinato
Esecuzione:
Pulire e tagliare i funghi a fettine.
Nella padella imbiondire l’aglio e aggiungere i funghi.
Spadellare i funghi a fiamma vivace per 8 minuti, eliminare l’aglio.
Aggiungere i pomodorini e lasciare cuocere altri 5 min.
Sfumare con il liquore e spegnere.
Quando la pasta è pronta mantecare con la salsa a fiamma vivace, aggiungere il basilico e il limone grattugiato.
Servire con formaggio e una spolverata di pepe a piacere.
Vino:
Cantina Piero Mancini: Vermentino di Gallura DOCG Superiore
Note:
Un formato di pasta all’uovo rigata tipica della Romagna, vengono ottenuti arrotolando una piccola losanga di pasta sfoglia intorno ad un bastoncino che viene pressato su un pettine da tessitura oppure, in assenza, su un rigagnocchi. l’aspetto è simile alle penne. Esistono diverse leggende sulla nascita del garganello, sarebbe stato inventato dai cuochi di Caterina Sforza, moglie di Girolamo Riario, signore di Imola e Forlì nella seconda metà del XV secolo, o un’altra tradizione racconta che nel 1725 una razdora del cardinale Cornelio Bentivoglio d’Aragona, stava preparando il pranzo per molti invitati, tirando la pasta sfoglia con il mattarello, si accorse che qualche animale si era mangiato il preparato per il ripieno dei cappelletti. Bando alla disperazione, le venne in mente un’idea: staccare un pettine dal telaio di casa e, con l’aiuto di una sottile canna (generalmente usata per accendere il fuoco), arrotò sopra i quadretti di pasta. I garganelli vennero poi cotti nel brodo di cappone che servì ai commensali, riscossero un gran successo.



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