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LA MIA CUCINA

Vermicelli con ragù di salsiccia e ceci

Dosi per: 10

800 gr pasta formato vermicelli
800 gr ceci sardi (precotti)
400 gr salsiccia fresca
40 gr vino bianco secco
10 gr aglio
80 gr olio evo
30 gr grana (grattugiato)
5 gr tre pepe (macinato fresco)

Polvere di ceci:
avanzi di ceci che restano nel colino

Esecuzione:

Togliere la salsiccia fresca dal budello e se è possibile tritare leggermente al coltello.
Nella padella soffriggere l’aglio in camicia, quando imbiondisce eliminare l’aglio, aggiungere la salsiccia, lasciare rosolare con vino bianco.
Quando è ben cotta la salsiccia con l’aiuto di una schiumarola, togliere la salsiccia e spadellare i ceci precotti nel fondo della salsiccia con un pò di acqua.
Dopo 5 min. di cottura, versare i ceci nel bicchiere da mix e frullare con un pò di acqua, formaggio grana e sale.
Creare una crema di ceci bella liscia, passare al colino e versare il tutto in padella con la salsiccia, lasciare cuocere per qualche minuto.
Quando la pasta è pronta, spadellare con il ragù di salsiccia e ceci, servire a tavola con una spruzzata di pepe macinato fresco e polvere di ceci.

Polvere di ceci:
Stendere su carta da forno e disidratare in microonde per cica 3 o 4 min. facendo attenzione di mescolare i residui di ceci minimo due volte. Versare nel cutter e ridurre in polvere.

Vino:

Cantina Piero Mancini: Burberino Frizzante, Vino Frizzanre Rosso (Gustosissimo vino frizzante rosso, ottenuto per spremitura leggera da uve rosse)

Note:

La Sardegna è la sesta produttrice di legumi in Italia, la maggiore produttrice è di gran lunga la Sicilia che ne coltiva oltre un terzo della superficie totale. Le fave sono i legumi che si coltivano di più, circa il 60 per cento, seguite dai ceci, 20 per cento.
Altri legumi presenti nelle coltivazioni sarde sono piselli, fagioli, cicerchie e lenticchie.
I ceci grazie al loro alto potere nutritivo sono stati fra i primi alimenti consumati dall’uomo, ed anche oggi rappresentano per importanza la terza leguminosa da granella, dopo soia e fagiolo. Pianta originaria dell’Oriente, sembra conosciuta già Ottomila anni fa, si diffuse prima in Egitto come cibo povero degli schiavi, e poi nel bacino del Mediterraneo. Orazio segnala che nel pensiero dei Romani una preparazione gastronomica molto apprezzata era quella dei ceci fritti nell’olio d’oliva. Il nome scientifico “cicer arietinum” deriverebbe dalla parola “aries” (ariete) che sta ad indicare la forma del seme.

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